mercoledì 23 aprile 2008

2 + 4 = 4 ... Brevettato!


Tra un po' ci diranno che 2+2=4 è stato brevettato e che, se proprio ne avete bisogno, voi potete fare 2+2=4,00000001 e che, se proprio volete che faccia quattro, ... dovete pagare delle royalties a qualcuno.

La notizia [Zeus News - 14 Aprile 2008], che ha risvegliato in noi giovanili furori, è di quelle che di solito passano inosservate e parla di un "brevetto".
L'argomento "brevetti", a partire dal caso Meucci-Bell, fa sempre aumentare a dismisura la nostra, ormai cronica, gastrite e ci ha spinto a considerazioni che esulano dal caso specifico e che abbiamo voluto sintetizzare in questa news. Leggetela fino in fondo, se vi interessa l'argomento:

"Satellite abbandonato a causa di un brevetto
Il satellite Amc-14 non può essere salvato
perché la procedura per il recupero è brevettata.
Verrà quindi fatto schiantare"


Questo il "nucleo" della notizia di Zeus News:

"Ses Americom, la più grande azienda di satelliti commerciali, ha perso uno dei suoi satelliti, Amc-14.
Lanciato in marzo, non è riuscito a posizionarsi nell'orbita geostazionaria prevista e si è quindi rivelato inutile.

La compagnia, ... avrebbe voluto salvarlo riposizionandolo nell'orbita corretta ma, non appena elaborato un piano, ha scoperto che quel sistema era già stato brevettato dalla Boeing: per poterlo utilizzare, quindi, dovrebbe quantomeno pagare.
Il piano prevede ciò che in termine tecnico è chiamato "lunar flyby", ossia una procedura che comporta il passaggio intorno alla Luna: proprio questo processo è protetto dal brevetto registrato da Boeing.

Probabilmente Ses Americom pagherebbe anche quanto dovuto se non fosse che, per sfortuna, ha già un contenzioso legale aperto con Boeing, relativo ad altre faccende. ...
... Ses Americom ha deciso per la distruzione."

Gli altri dettagli della notizia, relativi all'assicurazione del satellite e a cosa potrebbe fare l'assicuratore, non ci interessano.

Ci interessa invece questo fatto (riportato sempre nella notizia citata):
"... A completare il quadro spicca il fatto che il brevetto detenuto da Boeing non avrebbe un gran valore, secondo gli esperti: non reggerebbe se portato dinanzi a una corte, e poté essere registrato solo per l'incompetenza dell'ufficio brevetti"
Tutto ciò non ha però più alcuna importanza, considerato che lo schianto del satellite è previsto entro pochi giorni."

Per rendere la cosa più chiara aggiungerò alcune informazioni importanti che la notizia non riporta:

E' possibile far viaggiare un oggetto nello spazio utilizzando quantità minime di combustibile, sfruttando la forza di gravità dei corpi celesti. Si può viaggiare nel nostro sistema solare - come è illustrato chiaramente in un bellissimo articolo di "Le Scienze" di un annetto o due fa (se non ricordo male) - ... quasi gratis.
Capite bene! Non si tratta di andare, a caso, dove gli altri pianeti ci portano, ma decidendo "noi" dove vogliamo andare e calcolando quale (di solito "strano") percorso ci conviene di più.

E' su queste teorie (consolidate, non fantasie) che si basano i lunghi viaggi interplanetari delle sonde scientifiche (ricordate l'"effetto fionda" intorno a Giove?) e anche la "procedura" di "lunar flyby" che si sarebbe potuto utilizzare se ... non fosse stata brevettata!

Sì! E' proprio come se avessero brevettato ... una legge fisica.
Capirei se avessero brevettato uno specifico software che la utilizza ... ma non sembra questo il caso.

Ma vi rendete conto?!? Un imbecille di un ufficio brevetti accetta la richiesta di brevetto, non di un software specifico, o di un prodotto, o di una procedura di fabbricazione, ma ... del fatto che un software utilizzi "quella legge fisica". Un po' come se, brevettato il fornello a gas che sfrutta il calore per far bollire l'acqua degli spaghetti, voleste impedire agli altri di generare calore con un fornello elettrico o un focolare a legna.

Niente spaghetti se non paghi le royalties!

Come dicevamo all'inizio la nostra gastrite peggiora con queste notizie e, quasi sempre, quando si parla di brevetti rilasciati a vanvera o marchi registrati da "firme" famose.

Soprattutto questi ultimi!

Capiamoci bene! non abbiamo nulla contro la "protezione" di un vero lavoro creativo (spesso lungo, faticoso, rischioso, intelligente, originale) da chi vuole sfruttarne il prodotto - copiandolo - senza perdere tempo, faticare, rischiare, impegnare i propri neuroni e la propria originalità.
Ben vengano la SIAE e tutti gli enti preposti alla difesa di brevetti e marchi ... purché lavorino con coscienza e non si limitino a proteggere i più forti e famosi.

Ce l'abbiamo, invece, con chi vuole solo proteggere un lavoro che in altro non consiste se non nella "selezione" (o "scelta", come preferite) tra i prodotti - di solito: profumi, progetti, disegni di moda, vestiario, scarpe, ecc. - prodotti da uno stuolo di giovani e vecchi - creativi davvero, loro! - talvolta sottopagati.

Questo sì ... questo no! Su questo metto la mia "firma" e su quello no. Ecco il lavoro di queste B.R.A. (Braccia Rubate all'Agricoltura) che tanti di noi amano far diventare miliardari, pagando mille quello che è costato dieci.

Senza contare che, con questa - da noi odiata perché malintesa - globalizzazione, quelle idee si trasformano spesso in prodotti (costosissimi, nelle nostre boutique) grazie alle braccia di persone che hanno il solo difetto di preferire una misera tazza di riso alla morte per inedia.

Sapevate che le vostre costose magliette "firmate" sono quasi sempre prodotte a pochi centesimi in India, Pachistan, Cina, ecc.? Crediamo di sì.

Forse non sapete invece che ne vengono ordinate - diciamo - 10.000.
Ne fanno produrre (tanto non costano quasi niente!) 15.000.
Ne vengono "scelte" (le migliori, immaginiamo, ma non ne siamo per niente convinti) le 10.000 richieste e le altre (spesso altrettanto belle e buone ... ma non "firmate" ... anche se hanno già la loro bella targhetta "originale") vanno ad alimentare un "giro" di prodotti "cosiddetti taroccati".
Questi fanno vivere qualche altro centinaio di persone (di solito venditori, su eBay o altri mercati online), fanno pubblicità al marchio "riconosciuto" e costoso ma ... fanno andare in galera il povero disgraziato che le vende ... perché ... perché chi ha scelto le 10.000 (ordinandone 15.000) non si è neppure preoccupato di far distruggere l'eccedenza o, almeno, di far staccare le targhette (originali anche quelle).

Le cosiddette "perizie tecniche" effettuate presso le nostre dogane sono effettuate, talvolta, da "esperti" inviati dai titolari degli stessi marchi e si limitano a verificare, non la qualità del prodotto (se lo dicono, a nostro avviso, sono balle!) ma solo che il canale di importazione non sia quello ufficiale.

Ma lo volete proprio comprare questo prodotto "firmato"? Noi no.

Il tema è particolarmente delicato, ce ne rendiamo conto, e non vogliamo essere fraintesi:
Un quadro uguale ad un Van Gogh (ma fatto da chi Van Gogh non è) NON è un Van Gogh!

E' anche la nostra opinione e non solo la vostra ... ma una maglietta prodotta dalla stessa ditta che produce quella firmata, con la stessa qualità di lavorazione, con una etichetta altrettanto autentica, E' - sempre secondo noi s'intende - "una maglietta autentica" e se il titolare del marchio non desidera che venga immessa sul mercato, deve essere compito suo evitare che succeda (accordarsi con la fabbrica per la distruzione delle eccedenze, numerare le etichette, mettere in piedi un processo di verifica che non ci siano abusi). Se non ci sono processi stabiliti e scritti ... a cosa servono gli attestati di qualità ISO 9001 e compagnia cantando?

Del brevetto delle cellule e degli altri prodotti (vegetali, animali, ... umani) dell'ingegneria genetica non possiamo parlare per mancanza di spazio ... e timore di una morte prematura per emorragia gastrica.

Per chi vuole saperne di più sul satellite abbandonato: ecco qui il link a Space-Travel


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