domenica 30 maggio 2010

Ritorniamo al futuro o ci stiamo proiettando ... nel passato?

Ma che, niente niente, stiamo tornando ad una elaborazione "centrale" e lasciamo solo la "presentazione" sul PC?!?

La storia, dagli anni '80, ci mostra cicli rapidi e cicli lenti. Guardiamoci dentro ... sulla spinta di Google, del Cloud Computing e del ... telefonino!

Quando si studia fisica, si impara che un satellite non cade sul pianeta o non sfugge ad esso quando due forze, una centripeta (la forza di gravità) e una centrifuga, si equivalgono.

In politica le spinte "centriste" e quelle "federaliste" (o autonomiste o secessioniste) combattono continuamente aspre battaglie trovando un equilibrio, sempre instabile, risultato di un compromesso tra le "economie di scala" e le necessità nazionali, caratteristiche delle prime, e la snellezza e maggiore efficacia delle seconde.

E nel fantasmagorico mondo dell'IT cosa accade?
Esattamente la stessa cosa. Proviamo a vederne la storia usando uno speciale paio di occhiali: lenti con filtro passa-basso, che consentono di vedere solo le cose gigantesche e le evoluzioni lente ma di lunga durata...

Dagli anni '80 (nasceva il PC, ricordate?) si sono sviluppate forze "rivoluzionarie" che chiedevano l'emancipazione (he-he!) dei giovani Personal Computer e delle loro (rapidamente crescenti) applicazioni, dall'impero "reazionario e conservatore" dei mainframe (IBM, soprattutto).

La lotta è stata dura e, sotto gli occhi di tutti, ci ha portato a quell'instabile equilibrio attuale che vede i mainframe e le grandi server farm, certamente molto ridotti rispetto allo strapotere dei primi anni '80, ma ancora saldamente insediati in posizioni in cui enormi quantità di petabytes richiedono potenze elaborative di teraflops (già petaflops? pensiamo proprio di sì!).

Altri imperi si sono affermati. Uno in particolare: Microsoft. Un nuovo importante monopolio (e non provate a dire di no!) che, in cambio di tante grane in meno per essere "cablati" in rete e scambiarci di tutto, ci spinge ad utilizzare il suo sistema operativo e la sua "suite" di prodotti per ufficio (le cose minori, con i nostri occhiali speciali, non le vediamo).
Una specie di impero napoleonico cresciuto e sviluppatosi dopo la presa della Bastiglia IBM (Ricordate la lotta fra IBM OS2 e MS Windows '95? Potenza del marketing! OS2 era moooolto meglio ma non ebbe chances contro il marketing di Redmond!).

La conquista di quella fortezza ha consentito a Microsoft di insediarsi in tutti i PC e dominare ... il federalismo informatico.
Ma sì! il "potere centrale" poteva permettersi di lasciarlo a IBM (... anche perché, lo sapete bene anche voi, non ce l'avrebbe mai fatta a vincere quella guerra. Qualche piccolo tentativo c'è stato, ma non val neanche la pena di parlarne).

Intanto si sviluppa Internet e, voi ci insegnate, quando nasce qualcosa di nuovo (... e il mercato tira, certo!) sono in molti a buttarcisi a capofitto cercando affermazione ... finché la concorrenza lo consente.
Da questo ribollir d'idee, come in un enorme fuoco d'artificio, schizzano in alto nuovi protagonisti e fanno il loro bell'ombrello di scintille colorate. Alcuni si spengono in fretta, altri restano a dominare piccole nicchie, ... qualcuno diventa un gigante: Google ne è il massimo esempio.

Cosa porta con sé Internet?
  • Una quantità impressionante di informazioni, prima relegate nelle banche dati degli owners e riservate a ristrette cerchie di utenti, viene messa a disposizione di tutti. E' l'era, giurassica, del Web 1.0.
    Poi inizia la crescita esponenziale di questa, già enorme, massa di informazioni perché, con i nuovi strumenti di Internet TUTTI contribuiscono a creare nuova conoscenza (e anche un bel po' di confusione, sì!). E' l'era attuale del Web 2.0.

    Tutti questi peta-peta-peta-bytes convogliano nei cervelli degli umani ... assolutamente di tutto: informazioni utili e non, film belli e brutti, verità e bugie, rivolte di popolo in tempo reale, invocazioni d'aiuto di etnie martoriate dalla guerra, dalla fame, dalle malattie, le amazzoni di Gheddafi, i castelli dorati di qualche emiro, l'auto corazzata di Berlusconi, le immagini del Predator (l'aereo radiocomandato) sopra il G8 de L'Aquila, ... Proprio di tutto!

  • I motori di ricerca diventano lo strumento "vitale" per reperire queste informazioni e gli investimenti di Google per crearne uno migliore degli altri vengono ampiamente ripagati.
    Sono investimenti "veri"; di quelli con il ritorno non-immediato; in ricerca, anche di base: algoritmi matematici per "misurare" il grado di rispondenza di ciò che il motore trova rispetto alle aspettative di chi ha lanciato la ricerca; altri algoritmi per stabilire - in automatico - in quali siti inserire i propri annunci AdSense; programmi per scovare i soliti furbi alla caccia di posizionamenti immeritati; ecc. ecc. ecc.

    Yahoo
    , Lycos, Altavista, ... mah! almeno 3 anni indietro: Oggi la ricerca, al 90 percento, si fa su Google.

  • Per trattare tutti questi dati (memorizzarli, gestirli, trasformarli) occorrono petabytes su petabytes di memorie e teraflops su teraflops di elaboratori.
    Anche i mainframe mostrano la corda, ma ... per fortuna ... nascono nuove tecnologie come il Cloud Computing e la Virtualizzazione, che riescono a far lavorare "in pool" decine o centinaia di mainframe o di giganteschi server (quasi) come se fossero uno solo.

  • Il PC lascia sempre più spazio ai notebook, netbook, smartphone e palmari: sempre più piccoli, onnipresenti, user friendly, grafica straordinaria ... ma "meno potenti" dei PC da 3,5 GHz...

    E, soprattutto, questi strumenti sono sempre di più nelle mani di una folla di semi-dei dell'informatica; esseri mezzo-uomo e mezzo-genio, con una fantasia senza limiti e tempo da spendere per goderne: i giovani!

  • Le reti "fonia" ed i modem da 56 cappabit-al-secondo cedono il passo a ISDN, ADSL, WiFi, WiMax, UMTS, LTE, HSxPA, NGN, ....

    Sempre più economiche (ma ancora care), con o senza fili, onnipresenti (beh! non esageriamo. Il digital divide è ancora lì in attesa di essere superato) ... e sempre più veloci per collegarsi a Internet e raggiungere tutto quel ben di dio di cui al primo punto.
Questi cinque elementi, uniti assieme, sembrano portare SOLO ad una "logica" conclusione: Se le attese degli utenti sono stratosferiche, le informazioni da gestire - convogliare - trasformare sono infinite ma ... gli strumenti degli utenti è più importante che siano piccoli, maneggevoli e con le batterie dalla lunga vita che potenti, il risultato dovrebbe essere uno solo: il ritorno all'elaborazione centralizzata e tutte le risorse dei piccoli smartphone-netbook dedicate alla presentazione, alla grafica, alla fluidità dei video, alla fedeltà dell'audio stereo, alla facilità e intuitività dell'uso (iPhone insegna).

Un client-server prima maniera, insomma. Come quello che sognava IBM dopo l'avvento dei PC.

Questo devono aver pensato in Google. E giù a investire in Cloud Computing, nuovi Storage System, Google Applications e, per tenere a distanza Microsoft e i suoi attacchi sui motori di ricerca, ... anche un nuovo sistema operativo (Chrome OS) basato su un kernel linux, pensato - indovinate un po'? - per l'utenza netbook.

Tutto quadra! Tutto torna! Sembrerebbe proprio così, che ne dite?

... Eppure la tecnologia ci ha abituato alle sorprese e non scommetteremmo un Euro-cent che domani (o dopo-domani) i dispositivi mobili non siano così potenti e così miracolosamente "connessi" tra loro da creare uno scenario totalmente nuovo e diverso.

Troppo bello e pieno di sorprese questo mondo IT!

La magia ... della magia

Un video "davvero magico" su YouTube.
Pochi giorni fa abbiamo scoperto che c'è un video su YouTube di uno spettacolo di Jerome Murat. Uno straordinario mimo-mago - capace di INCANTARE - che abbiamo deciso di farvi conoscere.
Certo! l'atmosfera del teatro, le luci e le ombre, la musica dal vivo, contribuiscono molto all'incanto ... ma ... ma ... andiamo con ordine!

Un nostro caro amico, portava ancora i calzoncini corti quando, strappato da un letto (nel quale si era rifugiato - raccontava sorridendo - col mal di pancia per la paura) fu scaraventato sul palcoscenico del Teatro degli Astrusi di Montalcino - mantello nero alla Mandrake, papillon e cilindro in testa - per intrattenere il pubblico, per cinque minuti, con qualche gioco di magia, mentre - dietro un sipario - venivano montate le parallele asimmetriche per il saggio ginnico delle ragazze delle magistrali.

Aveva detto che era bravo e quella era ... la punizione per la bugia, ha confessato poi di aver pensato.
Trasformò vino in acqua (le nozze di Cana ... alla rovescia, insomma!), un fazzoletto in un uovo, monete in coriandoli. Fece apparire cinque carte dal nulla e ... uno scroscio di applausi (di amici e parenti, ovviamente) lo inondò.

Da quel momento la sua passione per la magia non lo ha più abbandonato.

E' lui che ci ha fatto vedere (e conoscere) tanti incredibili "prestigiatori", esperti nelle tecniche più varie: micromagia o close up (carte, monete, anelli che, sotto il tuo naso, a venti centimetri, sono ciò che non sono e non sono ciò che sono), cartomagia (ventagli di carte che appaiono dal nulla e sembrano non finire mai. Silvan!), mentalismo (lettura del pensiero, preveggenza, ... prestigiatori non cialtroni!), grandi illusioni (David Copperfield?) e così via...
Tanti incredibili "performer" - sosteneva quel nostro amico - ... ma solo pochi "maghi".

Il comune amico Avvocato Remo Pannain (sì, Avvocato!) è anche lui un bravissimo prestigiatore e un appassionato come pochi (ci siamo chiesti spesso come faccia, ... con uno studio di avvocato da mandare avanti! ... ed è pure un ottimo avvocato, ci dicono).
Ogni anno, a Roma, organizza uno spettacolo teatrale che riscuote un successo di anno in anno maggiore - "Supermagic" - in cui coinvolge artisti-maghi di livello internazionale.
Il prossimo: "Supermagic 2010" (Teatro Olimpico di Roma, dal 22 al 31 Gennaio 2010 ... se non andiamo errati) ... non perdetelo!

E' a "Supermagic" di alcuni anni fa che siamo rimasti incantati davanti alle ... due teste di Jerome Murat.

Ed è lì che abbiamo capito quello che il nostro amico aveva sempre sostenuto: che non è necessario ricorrere a trucchi "miliardari" (alla David Copperfield, per intenderci) per incantare e trascinare il pubblico in un mondo in cui è difficile capire cosa è realtà e cosa illusione.
Ecco! abbiamo capito che questa è la vera magia! Ciò che distingue il grande "artista" da un buon prestigiatore: quando il mago "riesce a farti perdere ogni interesse a capire cosa è realtà e cosa illusione"!
Lo stesso "miracolo" era riuscito a farlo un favoloso illusionista russo di cui non siamo mai riusciti a sapere il nome. Ci capitò per caso di vedere il suo "numero" in televisione. Era una trasmissione in diretta e non c'erano trucchi televisivi. Il "mago" diventava una specie di gigantesca matriosca e, parzialmente nascosto da un drappo istoriato, si muoveva e non si riusciva più a capire se la testa che si vedeva era la sua testa o un pupazzo con faccia di matriosca. Magico davvero!.

Pochi giorni fa - dicevamo - abbiamo scoperto che c'è un video su YouTube di uno spettacolo di Jerome Murat, questo straordinario mimo-mago. Certo! l'atmosfera del teatro, le luci e le ombre contribuiscono enormemente a creare l'incanto ed un video di YouTube, anche se di discreta qualità e visto in full screen non è la stessa cosa! ... ma tanto per darvi un'idea di cosa potreste vedere dal vivo ... forse può bastare.

A dire il vero il numero che abbiamo visto a Roma alcuni anni fa non era esattamente questo (Murat apporta sempre delle piccole variazioni al suo spettacolo, come vedrete). Oggi il magico Jerome ha dato più spazio alla pantomima che all'illusione. Rimanemmo incantati e, per buona parte dello spettacolo, restammo con il dubbio di quale fosse, istante per istante, la testa "vera", la mano "vera", la faccia "vera". Ma ... non ce ne importava niente: eravamo "immersi" nell'illusione.

Abbiamo parlato di "trucchi" e avremmo voluto evitarlo. Tutti danno sempre importanza al trucco, mentre - è la lezione del nostro amico - questo non rappresenta che la minima parte di uno spettacolo di magia.
Guardatevi Jerome Murat e capirete cosa intende!
Voi non avrete difficoltà (se vi metterete a "ragionare" e non vi lascerete "trascinare" dall'illusione) a capire "come fa", ne siamo certi, ma sarete ugualmente conquistati dal fascino "magico" di questsa performance:

https://www.youtube.com/watch?v=wkCmmuiDFcg


Il Cavour: duecentoquaranta metri di tecnologia

"Versatilità strategica e flessibilità tattica" ...
... proprio quello che serve, oggi, all'ICT aziendale.


In una delle nostre precedenti, innumerevoli, vite abbiamo avuto la ventura di fare il ... marinaio!
E siccome - come diceva un nostro caro amico - "tu puoi lasciare la Marina, ma la Marina non lascia te", riusciamo a godere talvolta di privilegi riservati a pochi.

L'ultimo è stata una visita - guidata dal Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Paolo La Rosa - alla nave ammiraglia della flotta Italiana: La Portaerei Cavour. ... Nave Cavour. ... "Il" Cavour.
"Il" sì!. Perché forse non sapete che, anche se è "una" nave - anzi: "una" portaerei -, le navi da guerra è tradizione che vengano chiamate con il nome al maschile.
E questa tradizione continua, anche se oggi la Marina ha tanti marinai, sottufficiali e ufficiali "donne".
... Ed è una cosa che ci rallegra il cuore. Insieme alla speranza che le navi da guerra servano soprattutto a tenerla lontana e, nel frattempo, a perseguire obiettivi "civili" e "umanitari" come quelli che l'hanno resa famosa in occasione di tante catastrofi, non sempre "naturali".

Come nella missione "Boat People" che, trent'anni fa (Andreotti rege imperante e Zamberletti alla Protezione Civile), impegnò l'ottavo Gruppo Navale Italiano nel Mar Cinese.
Portarono in salvo a Venezia quasi mille profughi Vietnamiti che sfuggivano al massacro, in balia delle onde, su "carrette del mare" peggiori di quelle che oggi affollano il Canale di Sicilia.

L'operazione era "delicata". Doveva essere chiaro - pensiamo - che non rappresentasse una partecipazione militare, schierata su una delle posizioni in lotta.

Quando le nostre navi incontravano una di quelle "carrette" veniva letto agli occupanti (tradotto da Padre Filippo in vietnamita) questo messaggio:

"Le navi vicine a voi sono della Marina militare dell'Italia e sono venute per aiutarvi. Se volete potete imbarcarvi sulle navi italiane come rifugiati politici ed essere trasportati in Italia. Attenzione, le navi vi porteranno in Italia, ma non possono portarvi in altre nazioni e non possono rimorchiare le vostre barche. Se non volete imbarcarvi sulle navi italiane potete ricevere subito cibo, acqua, assistenza e medici. Dite cosa volete fare e di cosa avete bisogno".

Facciamo fatica a non emozionarci a rileggere quel messaggio.
Tutti scelsero di venire in Italia.

Tante altre ne sono seguite, di missioni del genere: Somalia, Libano, Mar Nero, Albania (l'operazione "Pellicano" la ricordate certamente) ... ma torniamo al Cavour! Alla sua "versatilità strategica e flessibilità tattica" e all'analogia con l'IT aziendale in tempi di mercato globale, competitività estrema e, oggi, di crisi.

E' una nave "da guerra" ma che ha - già nel progetto - una vocazione "umanitaria" e "diplomatica". E' come se il Cavour volesse "avvicinare", unire e non dividere.

Cerchiamo di spiegarci meglio ...
Il "modello" su cui è stata progettata è il Garibaldi, l'altra "più piccola" portaerei Italiana, ed è stata realizzata da Fincantieri sotto la guida dei bravissimi ingegneri della Marina (... se la "sliding door" si fosse chiusa un attimo dopo avremmo potuto esserci anche noi tra quelli).
Ma non ci si è limitati a "gonfiare" le misure, a "pantografare" i disegni. Sotto il ponte di volo - 240 metri per 40 - è stato "aggiunto" un ulteriore ponte, completamente insonorizzato anche quando "al piano di sopra" decollano o atterrano quei rumorosissimi aerei STOVL ("Short Take Off & Vertical Landing).

Ci sono gli ampi locali della Centrale Operativa (il "cervello" della nave, dove il Comandante Gianluigi Reversi può avere il completo controllo di "tutto-proprio-tutto") e ... una vera cittadella di ampi locali per gli scopi più disparati.

In realtà si tratta di locali ridimensionabili e riconfigurabili, dotati di tutto ciò che può servire in missioni ... di pace.
Sì! anche di guerra - se necessario - ma, se li vedeste come li abbiamo visti noi, capireste subito che sono "nati" anche per ospitare giornalisti, personale diplomatico, rappresentanze di altre nazioni, profughi - se serve -.
Non a caso (e se non abbiamo capito male) era stata scelta per ospitare le rappresentanze del G8 ed i giornalisti quando ancora si pensava di svolgerlo in Sardegna, a La Maddalena.

La tecnologia impera e quella "informatica" la fa da padrona. Parte dei locali sono già attrezzati con apparecchiature informatiche e parte sono predisposte per ospitare personale dotato di proprie apparecchiature (giornalisti o diplomatici non si ... fidano mai della macchina altrui). C'è "tuttoquellocheserve"! dalle prese di corrente, alle stampanti, alla connettività Internet (sicura, ovviamente!), anche in navigazione in mezzo all'oceano.


Anche l'ospedale di bordo è dotato di tutto (TAC e tele-medicina compresa) e l'unica cosa che ci fa ricordare di essere su una nave da guerra è (sigh!) l'ampiezza dei reparti per ustionati.

Oltre ai circa 500 membri dell'equipaggio, il Cavour può ospitare altre 1.500 persone, in condizioni di normale, ottima, abitabilità. Ma se dovesse servire per una evacuazione di emergenza - ne siamo certi - potremmo mettercene dentro tanti e tanti di più. Migliaia.
Con i suoi giganteschi elicotteri (in grado di decollare ,contemporaneamente, 6 per volta dalle altrettante piazzole) può imbarcare o sbarcare centinaia di persone contemporaneamente.

Se siete pessimisti pensate allo sbarco di soldati, ma se siete ottimisti come noi, pensate a quante persone - in caso di catastrofe o di conflitto - possono imbarcarsi e portarsi in salvo ... in tempi strettissimi.

Questo vuol dire "versatilità strategica". E la rapidità con cui si può adattare ai diversi eventi è la "flessibilità tattica".

Questi termini li ha usati l'Ammiraglio La Rosa illustrandoci le caratteristiche del Cavour.
Noi, in passato, li abbiamo impiegati (proprio questi! forse lo ricordate) per suggerire ai CIO le caratteristiche da ricreare nell'organizzazione del suo Data Center e, soprattutto, nelle sue soluzioni applicative in un mondo globalizzato, di feroce competizione o, come quello di oggi, di crisi economica.

Virtualizzazione dei server, virtualizzazione dello storage, SOA, Business Rules management, Workflow management, Document management, ...

Versatilità e flessibilità, appunto!

Tutto il software che vi serve su una chiavetta da 2 Giga



Spigolando ... si trovano piccole interessanti sorprese.

Oggi una chiavetta da 2 GB "viene via" per meno di 10 Euro. Che ne direste di portarvela in tasca con dentro tutto (o quasi) il software che vi serve per navigare in internet, scrivere documenti, riempire spreadsheet, e così via, utilizzando il primo PC che trovate disponibile dove andate? E senza correre il rischio di lasciare le vostre "tracce" in giro per il mondo?

HI*TEST di Altroconsumo di questo mese ci insegna che lo potete fare scaricando la "Suite di PortableApps.com" dall'omonimo sito.

La Suite e la Piattaforma di PortableAppls.com è GRATIS (parola magica!). Non contiene spyware né pubblicità. Non ha limitazioni di uso e non è una versione "trial". Non dovete acquistare altro hardware o software e non dovete neppure fornire il vostro indirizzo e-mail. E' GRATIS al 100 percento, e può essere copiata e distribuita liberamente.

L'installazione (l'abbiamo provata) è davvero facile e veloce.
Se fate il download della versione Standard (124 MB da scaricare) alla fine vi troverete disponibili un web browser (Mozilla FireFox), un client per la posta elettronica (Mozilla Thunderbird), l'intera suite di Open Office, un calendario-organizer (Mozilla Sunbird), un client di instant messaging (Pidgin), un Antivirus (ClamWin), un audio player (CoolPlayer+), un Sudoku, un gestore di password (KeePass), un PDF reader (Sumatra PDF), un clone del gioco minesweeper (Mines-Perfect), una utility di backup e un menu integrato. Il tutto pre-configurato e pronto per lavorare.

Il sito portableapps.com vi fornisce una piattaforma aperta, che funziona con ogni supporto di memoria voi vogliate (chiavetta USB, appunto, o un iPod, o un hard disk portatile, o ...). L'intera piattaforma è open source costruita intorno un formato "open" che ogni produttore di hardware o di software può usare.

Forse, penserà qualcuno, non è proprio il software cui siamo abituati. In ufficio usiamo MS Office e Outlook? Beh! questa è l'occasione buona per provare anche Open Office e Mozilla Thunderbird. Non ve ne pentirete e scoprirete che anche gli altri programmi riservano piacevoli sorprese e poco hanno da invidiare ai corrispondenti software commerciali a pagamento.

Con la versione "lite" (47 MB da scaricare) invece dell'intera Suite Open Office installerete il solo word-processor "AbiWord". Se avete una vecchia chiavetta da 512 MB è più che sufficiente. Scegliete voi.

Ci sembra corretto, anche, fornirvi qualche informazione sulla fonte...

Le riviste tecniche che parlano di informatica sono oggi rivolte, se non agli addetti ai lavori, quanto meno ad un pubblico di utenti informati e, spesso, smaliziati.
Questo significa che il cittadino "normale" è tagliato fuori da tante informazioni che invece potrebbero essergli utili per evitare acquisti avventati.

Fa eccezione una "rivistina" che ci giunge mensilmente e che sfogliamo sempre con piacere: HI*TEST di Altroconsumo.

E' una bella lezione di umiltà, credeteci. Noi ci consideriamo - se non altro per l'esperienza passata - degli "addetti ai lavori" eppure vi troviamo spesso soluzioni, semplici e (quasi sempre) GRATUITE a qualche problemino di tutti i giorni.

Nell'ultimo numero di HI*TEST abbiamo trovato, tra altre cose interessanti (confronto tra i sistemi operativi degli Smartphone, Considerazioni sul "Cubovision" di Telecom e sull'e-book Kindle2, confronto tra le memory card SD, ...), anche questa "chicca" (spiegata con un linguaggio comprensibile anche per un vecchio pensionato) che potrebbe venire utile anche a voi: "Programmi portatili in chiavetta", appunto.

Sono ormai parecchi anni che siamo associati ad "Altroconsumo" e, a dire la verità, non abbiamo mai rimpianto i pochi Euro necessari per l'associazione.

Altroconsumo è un'associazione di consumatori, la prima e la più diffusa in Italia con i suoi 300.000 Soci, indipendente e senza fini di lucro, per l'informazione e la tutela dei consumatori.

Si finanzia "esclusivamente" con le quote associative dei 300.000 soci e gli abbonamenti alle riviste che pubblica con il suo marchio (tra cui HI*TEST, appunto). Rifiuta qualsiasi forma di pubblicità o sponsorizzazione sulle sue riviste e ogni forma di sovvenzione pubblica o privata e, solo occasionalmente, riceve contributi pubblici finalizzati a progetti specifici.
Questo le consente - a nostro avviso - di mantenere un'assoluta indipendenza e autonomia, sia politica che finanziaria, da istituzioni pubbliche, gruppi politici o sindacali, interessi industriali o commerciali.

Vi sarà certo capitato di assistere in TV, già da quando "Mi manda Rai Tre" si chiamava "Mi manda Lubrano", ai "test comparativi" di diversi prodotti di largo consumo effettuati proprio dal suo. L'associazione ha infatti 140 collaboratori, molti dei quali sono tecnici qualificati e specialisti di settore (ingegneri, medici, alimentaristi, farmacisti, giuristi, esperti finanziari, giornalisti) che si dedicano interamente alle attività di informazione, assistenza e rappresentanza svolte dall'associazione.

Se qualche volta sentite il bisogno di un "giudizio indipendente", o di un "consiglio legale" su un acquisto sfortunato o una multa immeritata, ... ecco! ... Altroconsumo è - a nostro modesto avviso - ciò che vi serve.

(da "nonsolobytes" - Newsletter di CBT www.cbtnews.it)