lunedì 28 febbraio 2011


Il "Paradosso del Prigioniero" ...
... Crescita, Globalizzazione, Concorrenza, "Cartelli", ...

Due malfattori, complici in una rapina, vengono catturati e interrogati dall'FBI. Ad entrambi viene detto che:

  • Se uno solo dei due confessa, avrà condonata la pena ma il complice si farà 7 anni di carcere;
  • se entrambi confessano, verranno condannati a 6 anni;
  • se nessuno dei due confessa, verranno condannati ad 1 anno di carcere.
La teoria dei giochi è (abbastanza) chiara: Confessare ti porta in carcere per 0 o per 6 anni; non-confessare ti procura una condanna a 1 o 7 anni. Conclusione: conviene confessare.
... Eppure è "paradossale" che una teoria matematica porti entrambi a beccarsi 6 anni (entrambi confessano) quando, confidando che l'altro non faccia il furbo, potrebbero entrambi cavarsela con un solo anno di galera tenendo la bocca cucita.


E' il famoso (e studiatissimo, nelle sue decine di varianti) "Dilemma del Prigioniero". Si presta anche ad un simpatico gioco di carte da fare con un amico (e un terzo scommettitore) per giocarsi una bevuta al bar. In fondo alla news vi diamo questa versione "gioco da bar" ...

Durante un viaggio in macchina, nostro figlio (economista per caso ... e pittore per vocazione) ci ha fatto notare che ragionare su questo "paradosso" porta a fare considerazioni intelligenti (forse) e talvolta amare (sempre) sulla concorrenza, sui "cartelli", sulla "necessità" della crescita economica nei moderni mercati, sulla globalizzazione e, guardando al passato, ... sulla ineluttabilità della corsa agli armamenti nucleari di USA e URSS.
( A proposito di "cartelli" avete notato il paradosso che talvolta questi, danneggiando il consumatore ... salvaguardano le risorse naturali? Pensate un po' all'oligarchia delle compagnie petrolifere ...).
L'argomento a noi è parso intrigante e lo proponiamo come spunto ... per ragionarci sopra.

Facciamo qualche esempio.
Perché dobbiamo "sempre" crescere e "più degli altri"? Questa domanda ce l'eravamo già posta in una vecchia news di "nonsolobytes" , per giungere alla conclusione - tagliando il problema con l'accetta - che "crescere meno degli altri" significa perdere fette di mercato (share, insomma) e, in prospettiva, diventare più poveri, meno occupati, e con un minor benessere.

Eppure essere costretti a crescere sempre ci crea uno stress fisico ed emotivo che ci ripropone continuamente il problema se il gioco valga la candela.
I soldi, la scienza, le tecnologie diagnostiche e ... badanti a basso prezzo, ci aiutano oggi a vivere quasi cento anni. Ma vorremmo viverli col sorriso sulle labbra e non con un perenne rodimento di chiccheroni!
E se "facessimo cartello"? se ogni nazione (vogliamo "giocare" con questa ingenuità) si accordasse per una "crescita fisiologica" del PIL (pari, ad esempio, alla pura crescita demografica) e la smettessimo di farci la guerra sul mercato, per crescere di più?

Certamente noi Europei o Nordamericani, che abbiamo raggiunto un buon stato di benessere, potremmo guardarci in faccia e decidere che "si può fare", ma - altrettanto certamente - Indiani (1,1 miliardi di persone), Cinesi (1,3 miliardi) , Brasiliani, Pakistani, ... e tutti gli altri 3,5 miliardi di abitanti di questo pianeta (che ... non sono ancora partiti, questi ultimi, con la crescita) avrebbero qualcosa da ridire.
Loro vorrebbero, PRIMA, raggiungere almeno il nostro stato di benessere e di "diritti acquisiti" (son tornati di moda, oggi che li stiamo perdendo).
Difficile dar loro torto! Loro "devono" crescere più di noi. "Molto" più di noi. E la loro concorrenza (è questa la "globalizzazione") è spietata per questo e molto spesso scorretta (non rispettano, loro, tutte le nostre regole).

E che non vi venga in mente di obbligarli! Sono tanti e grossi! ed hanno l'atomica anche loro. E, soprattutto, hanno "la ragione del bisogno", quando non "la forza della disperazione".

Sono le disuguaglianze attuali a spingere a comportamenti aggressivi. Quando queste disuguaglianze si saranno colmate (o molto ridotte) allora si potrà sperare in un "cartello globale" e vedremo (i nostri pro-pro-pro-pro-nipoti forse) il mondo, finalmente, avviarsi su quella strada che porta alla giustizia sociale e alla pace. ... Così almeno pensavano Marx, Engels e ... il piccolo-grande Giorgio La Pira (lui lo chiamava "il Regno di Dio in terra" ... e sorrideva!).

Forse l'argomento non è dei più allegri (oggi se non si fa "festa" con un cocktail in mano si è "out") ma ... rifletterci un po' su fa bene al cuore e ci fa sentire un po' più "cittadini del mondo".

Ed ecco la nostra versione del "Dilemma del Prigioniero" per ... giocarsi una bevuta al bar:

SCOPO: Farsi pagare l'aperitivo o almeno una parte di questo.
OCCORRENTE: Due giocatori ed uno scommettitore esterno (il barman, se ha voglia di scommettere può andar bene). I tre mettono, ciascuno, una posta di 2 Euro (supponendo che tanto costi un aperitivo). Totale 6 Euro.
I due giocatori hanno, ciascuno, un Asso di Cuori (o comunque rosso - simboleggia la volontà di collaborare) e un Asso di Picche (o comunque nero - simboleggia la voglia di vincere ad ogni costo).

IL GIOCO: Ciascuno dei due giocatori decide (in cuor suo) di calare o l'Asso nero o quello rosso e, senza farlo capire all'avversario lo tiene in mano sul tavolo, mostrandone il dorso.

La decisione avviene sulla base di queste regole:

  • Se entrambi calano un Asso rosso, si dividono la posta (3 Euro a testa. Perde lo scommettitore)
  • Se entrambi calano un Asso nero, lo scommettitore prende 4 Euro (vince 2 Euro) ed i due giocatori prelevano 1 Euro a testa (ne perdono 1, insomma)
  • Se uno cala un Asso nero e l'altro un Asso rosso, chi ha calato l'Asso nero prende 4 Euro, chi ha calato l'Asso rosso non prende nulla e lo scommettitore riprende i suoi 2 Euro.

Quando entrambi hanno "deciso" si rovesciano le carte sul tavolo, mostrandone la faccia, e si prelevano dalla posta le vincite.

IN CONCLUSIONE, con le regole di prima, fatti i conti:

  • Se i due giocatori collaborano (Rosso-Rosso) Hanno mezzo aperitivo pagato dallo scommettitore.
  • Se i due giocatori "si difendono giocando entrambi Nero-Nero" devono, ciascuno, pagarsi il proprio aperitivo e metà di quello dello scommettitore.
  • Se uno dei giocatori vuol collaborare (gioca Rosso) ma l'altro ... lo frega (giocando Nero), chi ha giocato Rosso paga l'aperitivo all'avversario e lo scommettitore si paga il suo.

Il gioco si può ripetere fino ... alla sbornia totale.
E voi? come vi comportate? Provate!

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